Comune di Capitignano

Relazione storica

Capitignano vanta antichi legami con le famiglie dei Medici e Farnese e fonde la sua vicenda storica con quella del vicino comune di Montereale da cui è controllato dal XV al XVII secolo, subì gravissimi danni dal terremoto del 1703 e nel XVIII secolo divenne residenza estiva di papa Pio VI che si insediò nel palazzo Ricci da lui stessa fatto restaurare in seguito ai suddetti fenomeni sismici. Nel 1806 Giuseppe Bonaparte le concede lo status di comune autonomo ufficializzato con l’Unità d’Italia del 1861. Interessato, nell’ultima parte del XIX secolo da un grande processo di industrializzazione, soprattutto in virtù di giacimenti di torba nei pressi di Campotosto, fu interessata dalla costruzione della linea Aquila-Capitignano che fu terminata solo nel 1922. Questo consentì il trasporto di torba, legname, mattoni, bestiame, lana e di generi alimentari (soprattutto castagne). Il mancato prolungamento della ferrovia sino a Teramo e l’esaurimento dei giacimenti di torba e la realizzazione di un lago artificiale a Campotosto che generò centrali idroelettriche nella Val Vomano, portò ad una massiccia emigrazione con conseguente spopolamento. Colpita dal sisma del 2009 e poi da quello del 2016, nel 2017 è epicentro di una ulteriore scossa di magnitudo 5.5 con ulteriori danni alle abitazioni. Porta di accesso alla parte nord-occidentale del Parco Gran Sasso, il suo patrono è San Flaviano, patriarca di Costantinopoli e martire, festeggiato il 24 novembre.

Tradizione e folklore

Il pane di San Nicola (6 dicembre)

La minestra di San Flaviano (24 novembre)

Il maiale di Sant’Antonio (17 gennaio)

Passalacqua Purificazione nelle acque dei ruscelli (Lunedì di Pasqua)

La dote (Non disponibile)

Festa della Madonna delle Grazie (2 luglio)

Festa dei vicoli (agosto)